Ogni genitore chiama suo figlio con un nome, un segno dietro il quale si cela un segreto, un significato, un’origine a partire dalla quale i genitori segnano la crescita e la relazione che ogni bambino avrà con gli altri e con se stesso. Ma ogni bambino è anche portatore di un suo patrimonio genetico personale, una sua personalità , un suo modo di essere specifico. L’incontro di ogni bambino con il mondo è una mole di nuovi significati da costruire e attribuire anche grazie alle “condizioni” in cui gli si consente di crescere.

Sono proprio queste condizioni che permettono una crescita armonica di cui siamo tutti responsabili nel trovare quelle “sufficientemente migliori”.

Qui si sostanzia l’aiuto dello psicoterapeuta che si occupa di prendere in carico non solo il bambino ma il suo contesto di riferimento: i genitori, la scuola, l’organizzazione e soprattutto  il bambino  alle prese con gli strumenti che gli consentano di “aggirarsi” ed esplorare.

“Non esiste un madre perfetta ma una madre sufficientemente buona” come ci dice D. Winnicott”